Un ettaro di terra in Italia? Vale 20.000 euro, in media, nel 2011, in leggerissimo aumento sul 2010 (+0,5%), anche se al nord est si va 40.000 euro a ettaro, mentre al centro e al sud si scende a 9-12.000 euro a ettaro. Ecco le prime anticipazioni sullo studio dell’Inea (Istituto Nazionale Economia Agraria, www.inea.it) sui valori del mercato fondiario (dati riferiti al 2011, lo studio completo sarà presentato in settembre-ottobre, ndr).
Che racconta di un mercato fondiario 2011 caratterizzato da quotazioni stabili e attività di compravendita ridotte. A spuntare i prezzi migliori i terreni di pianura, sia per la maggiore redditività dell’attività agricola (più semplici da coltivare, e quindi con minori costi di gestione), ma anche perché più richiesti, in prospettiva, per cambi di destinazione d’uso di tipo urbano o infrastrutturale.
Ma nel complesso le compravendite e le oscillazioni di quotazioni si sono stabilizzate anche per il calo dell’interesse degli operatori che cercavano terreni per la produzione di energia rinnovabile, fotovoltaico in primis, dovuto anche alla riduzione del sistema degli incentivi. Arrivando così ad una stabilità che, nel lungo periodo, secondo l’Inea, dovrebbe aiutare invece le imprese agricole a progettare investimenti per aumentare le proprie dimensioni e sfruttare economie di scala.
Cosa possibile, però, sottolinea l’Inea, solo se anche il sistema creditizio tornerà a guardare con interesse al settore. Da sottolineare, poi, che il tasso di crescita del valore dei terreni, per l’Inea, negli ultimi 10 anni è stato ben al disotto dell’inflazione: se sul 2000 il prezzo della terra è aumentato del 22,5% nel complesso, al netto dell’inflazione in realtà si è ridotto del 3,4%.
A crescere in valore sono soprattutto le regioni del centro nord, anche se regioni come Veneto, Toscana e Lombardia, in media, hanno visto un calo dell’1% sui prezzi medi. A crescere nettamente, sono, invece, i terreni agricoli in affitto, arrivati a quota 4,9 milioni di ettari in Italia (+60% tra il 2000 e il 2010), il 38,1% della Superficie agricola utilizzata (Sau), con la domanda che, nel 2011, ha superato l’offerta, e canoni in rialzo soprattutto per i terreni destinati a colture di pregio e a colture energetiche.
Fonte: winenews.it