Non vanno fatti drammi, perché il 2011 del vino italiano in Usa è tato da record, ma i segnali che arrivano dal mercato americano, tra i più importanti per i produttori del Belpaese, non possono essere ignorati.
Continua, infatti, il calo delle importazioni: -5,6% in volume 799.990 ettolitri) e -3,8% in valore (391 milioni di dollari) nei primi 4 mesi del 2012 sul 2011. A dirlo, i dati dell’Italian Wine & Food Institute guidato da Lucio Caputo che sottolineano, comunque, come l’Italia resti il Paese leader per quota di mercato tra i vini stranieri tanto in quantità (23,5%) quanto in valore (32,6%), soprattutto con il vino imbottigliato, a differenza dell’Australia, alla posizione n. 2, che vede la metà del suo prodotto arrivare sfuso negli States. Non di meno, l’Italia è l’unico dei Paesi leader del settore (in 5, con Australia, Argentina, Cile e Francia, si dividono più dell’80% del mercato di vini importati in Usa) a far segnare un trend negativo nel 2012.
In controtendenza gli spumanti italiani, che fanno segnare un +9,4% in quantità e un +7,9% in valore. Nel complesso, le importazioni in Usa sono state di 3,4 milioni di ettolitri, per un valore di 1,9 miliardi di dollari (+23,4% in quantità e +3,9% in valore).
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