Nel mondo 500 milioni di persone sono obese e nel 2015 potrebbero raggiungere quota 700 milioni; in Europa, l’obesità costa 236 miliardi di euro, l’8% della spesa sanitaria a livello mondiale; in Italia 1 bambino su 3 è obeso.
Dati allarmanti, quelli diffusi dal Barilla Center for Food and Nutrition (Bcfn). Che sottolinea come la spesa sanitaria sostenuta da un obeso sia mediamente il 25% più alta rispetto a quella di un soggetto normopeso.
Ipotizzando una vita media attesa della persona obesa di 75 anni, un diciottenne obeso comporta un costo sociale totale di circa 100.000 euro in più rispetto ad un coetaneo normopeso. Oltre ai costi sanitari, inoltre, vi sono poi quelli indiretti: minore produttività lavorativa, costi ambientali più alti legati a maggiori consumi di carburante e conseguenti emissioni di gas serra, minori rendimenti scolastici.
Cosa fare allora? Insegnare abitudini sane fin dall’infanzia, incentivando l’attività sportiva e l’educazione alimentare nelle scuole, programmare un impegno congiunto di Governi e settore privato, diffondere la cultura della prevenzione.
Dati allarmanti, quelli diffusi dal Barilla Center for Food and Nutrition (Bcfn). Che sottolinea come la spesa sanitaria sostenuta da un obeso sia mediamente il 25% più alta rispetto a quella di un soggetto normopeso.
Ipotizzando una vita media attesa della persona obesa di 75 anni, un diciottenne obeso comporta un costo sociale totale di circa 100.000 euro in più rispetto ad un coetaneo normopeso. Oltre ai costi sanitari, inoltre, vi sono poi quelli indiretti: minore produttività lavorativa, costi ambientali più alti legati a maggiori consumi di carburante e conseguenti emissioni di gas serra, minori rendimenti scolastici.
Cosa fare allora? Insegnare abitudini sane fin dall’infanzia, incentivando l’attività sportiva e l’educazione alimentare nelle scuole, programmare un impegno congiunto di Governi e settore privato, diffondere la cultura della prevenzione.
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