Vale il 15% del Pil e ogni anno arriva a muovere 245 miliardi di euro tra consumi, export, distribuzione e indotto: è l’agroalimentare italiano, fotografato dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, con una sempre maggiore propensione all’export, con la quota del made in Italy destinata all’estero che ha raggiunto, per la prima volta, una percentuale record del 20% per effetto congiunto della crescita delle esportazioni del 7% e della stagnazione dei consumi interni, ricorda la Coldiretti, e che non sarà penalizzato da nessuna “imposizione della Food Tax, non c’è alcuna decisione in tal senso, non credo sia una iniziativa utile”, ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, anzi, sarebbe una sorta di “tassa Tafazzi”, ha rilanciato il Presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo, Paolo De Castro.
Tutto questo al via di “Cibus”, il salone internazionale dell’agroalimentare di scena a Parma da oggi al 10 maggio, by Federalimentare e Fiera di Parma (www.cibus.it). Un settore fondamentale tanto per l’impresa privata che per il settore cooperativo, che incide per il 24% sul fatturato dell’industria di trasformazione alimentare del Paese, con il 26% delle realtà presenti sui mercati esteri, con punte del 58% nel settore vitivinicolo e del 39% nell’ortofrutta.
E se nel vino, ricorda ancora Coldiretti, la quota delle esportazioni ha addirittura superato in valore (4,4 miliardi di euro) quella del mercato interno, a crescere di più all’estero sono stati i settori più tradizionali del made in Italy come i formaggi, a partire da Grana e Parmigiano Reggiano che sono i più esportati con una crescita del 21%, ma anche il vino (+12%), l’olio di oliva (+9%), la pasta (+8%), i prodotti da forno (+7%) e di salumeria (+7%). E, pur con qualche difficoltà sul mercato interno, e con un leggero calo nel numero delle imprese, degli addetti e della produzione nel 2011, il fatturato è previsto in crescita, nel 2012, del 2,3% secondo le stime di Federalimentare. Un comparto, l’agroalimentare, “fondamentale per il rilancio del Paese - ha detto il Ministro Catania - di cui per molto tempo
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