Poco meno di 30 milioni di ettolitri, pari circa a 2 terzi dell’intera produzione vinicola nazionale. Tra Doc, Docg e Igt si contano in Italia, a fine novembre 2011, 521 vini a denominazione di origine. Una realtà costituita da 330 Doc, 118 Igt e 73 Docg, che assegna al Piemonte il primato regionale, con 58 denominazioni, davanti alla Toscana con 56 e al Veneto con 50.
A fare il punta sulla situazione è uno studio Ismea sui vini a denominazione di origine che fornisce un’analisi sulle variabili strutturali, produttive e di mercato del settore anche se aggiornati al 2010. Lo studio, rivela ancora una forte concentrazione della produzione in poche denominazioni. Nel 2010 la produzione infatti di vini Doc-Docg e Igt è aumentata rispettivamente del 2,4 e del 3,3 per cento rispetto al 2009. Le maggiori spinte, tra le Doc e Docg sono venute dal Prosecco, dal Conegliano Valdobbiadene e dalle Doc Montepulciano d’Abruzzo, Piemonte e Asti, mentre nell’ambito delle Indicazioni geografiche spiccano i forti incrementi delle Igt Salento e Puglia.
Sotto l’aspetto strutturale, l’insieme delle Doc-Docg coinvolge una superficie di quasi 212mila ettari, a cui si aggiungono altri 148mila ettari circa di vigneti a Igt.
Nell’ambito dell’annata 2011 l’evoluzione di mercato ha fatto emergere una significativa ripresa delle quotazioni, dopo un biennio negativo, che ha coinvolto tutte le produzioni nazionali, compreso il segmento delle Doc-Docg.
Sul fronte dei consumi, invece le vendite di vino attraverso il canale della grande distribuzione organizzata hanno fatto registrare nel 2011 una riduzione complessiva dell’1% dei volumi acquisto, a fronte però di un analogo incremento della spesa. I vini Doc-Docg hanno confermato però i livelli di consumo 2010, facendo segnare un più 1% in termini di valori mentre le Igt a fronte di una conferma del fatturato hanno registrato un calo del 3% nelle quantità vendute. Se il mercato interno mostra segni di debolezza, molto meglio va invece sul fronte delle esportazioni che registrano dati positivi sia per i vini comuni che per le etichette a denominazione di origine.
L’export di vini Doc e Docg italiani hanno infatti messo a segno un progresso del 4% in volume (quasi 5 milioni gli ettolitri esportati) e dell’8% in valore. Ancora migliore la performance dei vini a Indicazione geografica, il cui export in volume ha sfiorato la soglia dei 6 milioni di ettolitri (+9%) per un giro d’affari cresciuto di ben 13 per cento.
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