venerdì 25 maggio 2012

CIBO & VINO, MENO CONSUMI MA PIU' SPRECO

Paradossi dell’era moderna: in Italia si consuma sempre meno cibo, ma se ne spreca sempre di più. Tra crisi economica, maggiore attenzione alla linea e alla salute e stili alimentari che cambiano, infatti, i consumi in tavola nel Belpaese sono diminuiti del 3% tra il 2000 e il 2011, e di ben il 5,1% dal 2005 al 2011, mentre nel complesso gli italiani hanno consumato il 4,1% in più di beni, merci e servizi di un ecennio fa.

A dirlo l’analisi di Federalimentare su dati Istat, che ribadisce, inoltre, le preoccupazioni
per l’impatto che aumento dell’Iva e ipotizzate tasse su certi prodotti potrebbero avere su un settore
che, in Italia, tra produzione e indotto, vale 245 miliardi di euro, il 15% del prodotto interno lordo.

Nondimeno, però, nonostante budget ridotti e pasti sempre meno pantagruelici, l’Italia è sul podio mondiale dei Paesi che sprecano più cibo in assoluto: 108 chilogrammi a famiglia all’anno, 27 chili a persona, per un costo di 454 euro all’anno a famiglia. “Meglio” fanno solo Regno Unito, con 110 chili a famiglia, e gli Stati Uniti, con 109 chili.

Uno spreco di cibo buono che, nel mondo, tra perdite lungo la filiera, scarti di produzione e pattumiere domestiche, vede andare in fumo oltre il 30% della produzione totale destinata al consumo umano, con i soli Paesi industrializzati che bruciano 222 milioni di tonnellate di cibo all’anno, una quantità sufficiente a sfamare tutta l’Africa Sub Sahariana. Un paradosso che vede finire 1,3 miliardi di tonnellate di cibo nella spazzatura, a livello mondiale, quando c’è 1 miliardo di persone, 1 su 6, che non ha accesso a sufficienti risorse idriche e alimentari.

Tema al centro del “webinar” in diretta streaming oggi, dalle ore 17, “Spreco alimentare: come ridurlo dal campo alla tavola”, promosso dal Barilla Center for Food & Nutrition, su www.barillacfn.com. Tra i relatori Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market, spin-off dell’Università di Bologna, Tristram Stuart, scrittore londinese firma di best seller come “Waste - Uncovering the global food scandal” e attivista impegnato contro lo spreco alimentare, e Jean Schwab, responsabile della National Food Recovery Initiative dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente Usa.

Fonte: Winenews.it 23/05/2012

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