martedì 13 marzo 2012

NEL MERCATO DI DOP E IGP POCHI I SOGGETTI VINCENTI

Pochi valgono molto e troppi invece non hanno un significativo peso di mercato. Risiedono nella cattiva distribuzione dei valori, i principali punti di debolezza del settore dei prodotti alimentari Dop e Igp. Un segmento che conta 239 riconoscimenti UE (l'Italia vanta il primato europeo del numero di riconoscimenti), coinvolge oltre 85mila aziende per un volume di prodotto certificato di 1,3 milioni di tonnellate. Una produzione che sul mercato si traduce in un giro d'affari di 6 miliardi all'origine che diventano circa 10 al consumo. Numeri msignificativi quindi che pero' a dispetto dei tanti riconoscimenti, hanno il principale difetto di concentrarsi su poche denominazioni.

Secondo i dati ISME elaborati dalla Fondazione Qualivita i primi dieci prodotti (Grana Padano, Parmiggiano Reggiano, Prosciutto di Parma e di San Daniele, Mozzarella di Bufala Campana, Aceto Balsamico di Modena, Mortadella di Bologna, Gorgonzola, Bresaola della Valtellina, Pecorino Romano) rappresentano un giro d'affari di 4,9 miliardi pari all'82% dei 5,9 miliardi sviluppati dall'intero comparto dei prodotti made Italy Dop e Igp. "Il quadro complessivo della qualità italiana - ha detto il Presidente della Fondazione Qualivita, Mauro Rosati - ci spinge però all'ottimismo. Le 20 nuove denominazioni e le 7 mila aziende coinvolte nella produzione rappresentano un segnale di vitalità per l'agricoltura e indicano inoltre come le imprese guardino alla qualità come l'unica bussola alla quale affidarsi.

La principale indicazione in questo senso viene dal caso dell'Aceto Balsamico di Modena Igp. Una produzione che nel 2008 ancora non poteva fregiarsi del marchio Ue che nel giro di appena due anni è entrata prepotentemente nella "top ten" delle denominazioni con un fatturato 2010 di 243 milioni. "E all'orizzonte - spiegano al Ministero per le Politiche Agricole - ci sono altri due marchi che possono svolgere un importante ruolo di mercato. Come la porchetta di Ariccia Igp che ha appena ottenuto il riconoscimento e che con una produzione certificata di appena 440 tonnellate sulle 4.400 totali, mostra di avere grandi potenzialità di crescita.  Inoltre, poichè si tratta di un prodotto che al 48% è commercializzato nella grande distribuzione mostra anche di avere canali efficaci per arrivare al vasto pubblico di consumatori". L'altro prodotto, con importanti volumi di produzione alle spalle e che puo' quindi svolgere in prospettiva un importante ruolo di mercato, è il Melone mantovano che ha da poco avviato il proprio iter di riconoscimento dell'Igp.

I primi dieci prodotti Dop e Igp per fatturato alla produzione (in mln di €). Anno 2010.

    Denominazione                             Giro d'affari              Peso % sul totale
  1. Grana Padano                                 1.259                             21,0
  2. Parmiggiano Reggiano                     1.163                             19,4
  3. Prosciutto di Parma                           900                             15,0
  4. Prosciutto San Daniele                       309                               5,2
  5. Mozzarella di Bufana Campana           290                               4,8
  6. Aceto Balsamico di Modena                249                               4,1
  7. Mortadella Bologna                            218                               3,6
  8. Gorgonzola                                        216                               3,6
  9. Bresaola della Valtellina                    199                               3,3
  10. Pecorino Romano                               156                               2,6
TOTALE PRIMI 10 DOP E IGP                      4.952                             82,6

TOTALE FATTURATO ALLA
PRODUZIONE DOP E IGP                             5.992                          100,0

di Giorgio dell'Orefice da Sole 24 ORE di 13.03.2012

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